Si è svolto nei giorni domenica 30 Aprile e Lunedì primo Maggio il pellegrinaggio, organizzato dall’ AC di Pedavena nei paesi natali dei papi Giovanni XXIII e Paolo VI, con le visite guidate nelle case che hanno visto nascere i due pontefici e nelle città di Bergamo (alta) e Brescia, capitali della cultura 2023.
Di seguito il reportage fra il serio ed il faceto delle due giornate trascorse insieme durante la gita.
Domenica 30 Aprile
Ore 6:00 piazzale della birreria Pedavena raduno e partenza.. i nostri 52 viaggiatori si ritrovano e partono per l’avventura. Don Alberto dopo la preghiera di rito ad inizio pellegrinaggio, rendendosi conto delle facce disfatte dal sonno vista la levataccia, da il rompete le righe e buona parte dei passeggeri si rannicchia sui sedili cercando di riposare qualche ora. Inizia il concerto per russata solista di qualche partecipante (compreso il sottoscritto.)
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Verso le 9:00 sosta in autogrill per espletare i bisogni fisiologici e bere una “scoazzera” di caffè che fanno tornare in vita i più.
Partenza per la prima tappa del pellegrinaggio al paese natale di Papa Angelo Roncalli, Sotto il Monte in provincia di Bergamo, che prenderà il nome di Giovanni XXIII e meglio conosciuto come il papa buono.
Per verificare che tutti si fossero svegliati, vengono comunicate alcune notizie e curiosità sulla vita dei due papi, a cui seguono due serie di quiz a cui tutti partecipano con dei buoni risultati. Evidentemente i litri di caffè bevuti in precedenza avevano dato degli ottimi risultati.
Ore 10:00 Si partecipa alla S. Messa co-celebrata da Don Alberto.
Ore 11:00 foto di rito del gruppo di vacanzieri ed incontro con le guide che ci accompagneranno a visitare la casa in cui il Papa andava a passare le vacanze quando tornava al paese e che nel frattempo è divenuto un museo che contiene numerosi ricordi del pontefice. Veniamo divisi in due gruppi.. i giovani ed i giovani dentro: purtroppo ai giovani dentro capita la guida Giovanni da Feltre ( ebbene si un quasi paesano) che pur essendo molto preparato non aveva il dono della sintesi, anzi… Ad esempio nella suddetta casa un custode lo invita ad accorciare le spiegazioni che l’orario di chiusura era prossimo.
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Andiamo poi nella cascina in cui era nato il Papa e vediamo la stanza dove fu concepito e venne alla luce che è rimasta tale e quale era nel 1881 ( a parte il letto accorciato per permettere un passaggio degli innumerevoli visitatori)
Ore 12:30 Colazione al sacco e giochi dei ragazzi dell’ ACR mentre noi vecchietti li guardavamo scatenarsi.
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Finita la colazione ci dirigiamo a Bergamo ed abbandonato il pullman ci rechiamo tramite una funicolare a visitare Bergamo alta. La particolarità della città è di essere divisa in due, la parte bassa più moderna e la parte alta, fortificata dalla repubblica veneziana i cui bastioni vennero costruiti tra il 1561 e il 1588 su ordine del doge in quanto Bergamo, come città posta alla frontiera ovest della Repubblica Veneta poteva essere facile preda degli stati confinanti.
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Finita la visita guidata una mezz’ora di libertà per mangiare un gelato (pare che Bergamo sia la capitale italiana della stracciatella e per questo il gelato costa il doppio che da noi) o bere una birra ( quasi ci buttano fuori dalla birreria quando chiediamo di avere una Pedavena)bergamasca non filtrata che non era male a parte il costo che equivaleva ad un rene, o per prendere gli immancabili souvenir.
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Tornati al pullman ci dirigiamo all’ albergo dove ceniamo e poi noi vecchietti andiamo a nanna.. non so cosa hanno fatto i giovani perchè messa la testa sul cuscino sono immediatamente partito per il mondo dei sogni) l’indomani si parte alle 8:00 per visitare il Santuario di Caravaggio
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Lunedì Primo Maggio
Ore 8:00 partenza per il Santuario di Caravaggio che dista un tre quarti d’ora dall’ albergo.
Durante il viaggio immancabile riassunto in breve di quanto c’è da sapere sul Santuario e le vicende storiche a lui collegate e poi relativo quiz. evidentemente vista l’ora più umana di partenza fa si che tutti siano abbastanza svegli ed attenti da rispondere a tutte le risposte in modo corretto.
Santa Maria del Fonte o Nostra Signora di Caravaggio, è il titolo attribuito alla Madonna in seguito all’apparizione che, secondo la tradizione cattolica, sarebbe avvenuta il 26 maggio 1432 nelle campagne circostanti Caravaggio, di fronte a una giovane contadina del luogo, Giannetta de’ Vacchi.
Secondo attendibili fonti coeve la donna, trentaduenne, era tormentata dai problemi di alcolismo che affliggevano il marito, Francesco Varoli, un ex uomo d’armi dal carattere burrascoso che la picchiava. In un momento di grande sofferenza si era recata nelle campagne a sud-ovest del borgo di Caravaggio, nel campo di Mazzolengo, a 2 km dal centro cittadino. Riferì di aver visto, fra le lacrime, una giovane donna simile a una regina, che si era presentata come Maria, Madre di Dio, invitandola a non avere paura e affidandole il seguente messaggio:
«Mi è stato concesso di salvare i Cristiani dalle imminenti e meritate punizioni della Giustizia Divina, e di venire ad annunciare la Pace.»
Secondo quanto riferito, la Madonna chiese che gli uomini facessero ammenda per i propri peccati, digiunassero il venerdì successivo, si recassero a pregare il sabato pomeriggio – come segno di riconoscenza per la salvezza ottenuta – e che una cappella fosse eretta sul luogo. La tradizione attribuisce alla sorgente, tuttora attiva sotto il santuario, un’origine prodigiosa.
La sorgente divenne rapidamente meta di pellegrinaggi, che continuano anche in età moderna, da parte di malati in cerca di sollievo nelle sue acque.
Sebbene la diffusione del messaggio mariano avesse finalmente portato la pace nella terra d’origine, Giannetta de’ Vacchi fu gradualmente dimenticata; la stessa abitazione in cui aveva vissuto, per anni meta di visite e pellegrinaggi, fu progressivamente dimenticata e la giovane scomparve nell’anonimato.
Ore 8:40 arrivo al santuario ed attesa che terminasse la celebrazione della messa per poter visitare il santuario e nel frattempo entriamo nella cavità posta sotto la basilica che sarebbe il posto dell’ apparizione ed adesso è preziosamente decorata con mosaici policromi.
Finita la messa entriamo nel santuario che lascia senza fiato per l’imponenza della struttura e la ricchezza degli arredi.
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Qui Don Alberto accompagna la delegazione di Travagola a visitare il santuario e fare le foto di rito… diciamo che il nostro è appena appena più spoglio e piccolo.
Verso le 10:30 partiamo verso Concesio, paese natale di papa Montini , Paolo VI dove ci attende la visita guidata della casa natale del pontefice.
Papa Paolo VI, è stato il 262º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, primate d’Italia e 4º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, a partire dal 21 giugno 1963 fino alla morte. Beatificato nel 2014, fu proclamato santo il 14 ottobre 2018 da papa Francesco.
La nostra guida per l’occasione è stata Suor Monica dell’ ordine dei Salesiani che ci ha illuminato sulla figura del tanto discusso Papa Paolo VI. Nell’ immaginario collettivo, ed anch’io per quanto ricordavo, la figura di questo pontefice è quella di una persona distante dalle persone comuni, un teologo che non è stato al passo con i tempi, un dotto chiuso in una torre d’avorio. Gli aneddoti e la storia e ci è stata raccontata invece è quella. di una persona che era molto vicina ai deboli ed ai bisognosi . Che ha retto le sorti della chiesa cattolica in uno dei momenti più difficile della storia contemporanea, dal 68 in cui nasceva il movimento femminista, il divorzio e l’aborto sino agli anni di piombo , le brigate rosse e l’omicidio Moro. In quest’epoca turbolenta l’enciclica Humanae Vitae in cui difendeva la sacralità della vita stessa e della famiglia lo hanno fatto vedere a detta dei più in una persona bigotta ed arretrata che in realtà non era.
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Finita la visita a casa di Papa Montini ci siamo fermati nei pressi dell’ oratorio del paese per mangiare un boccone a base di pan sopressa e formai e finito il pranzo siamo partiti alla volta di Brescia dove ci saremmo incontrati con le guide che ci avrebbero portati a visitare la città
La città di Brescia è soprannominata “La Leonessa”, originariamente per il valore e l’attaccamento dimostrato verso la Repubblica di Venezia
Finito il giro abbiamo avuto la solita mezz’ora per bere qualcosa (noi ci siamo dati allo spritz Aperol) e comprare eventuali ricordi. Da notare che a Brescia, nei bar della Piazza della Loggia non sappiano cosa sia una lemonsoda.. quattro di noi l’hanno ordinata ma non l’anno bevuta ( un cameriere non sapeva cos’era.. un altro ha detto loro di stare tranquilli che la stavano preparando e alla fine i nostri baldi giovani , si fa per dire, se ne sono andati con la gola secca.)
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Arrivati con circa mezz’ora di ritardo all’ appuntamento col il pullman ( a Don Alberto stanno ancora fischiando le orecchie a causa delle insolenze dell’ autista) siamo partiti verso quel di Pedavena dove siamo arrivati alle 20:40 passando il tempo durante il viaggio tra una tombolata e un karaoke
Riassumendo due giorni intensi ed istruttivi ma ricchi di emozioni e divertimento. Il nostro ringraziamento va agli organizzatori che sono riusciti a coniugare la parte ludica a quella religiosa a quella turistica in modo perfetto
Il ragazzo di bottega